Lo strumento migliore per questa gran parte di neofiti e di astrofili è sicuramente il binocolo.
Ma vediamo com’è fatto il binocolo. Il binocolo, essenzialmente non è che l’unione di due telescopi rifrattori, che grazie ad un sistema interno di prismi, hanno una ragguardevole maneggevolezza e trasportabilità. In particolare esistono due tipi distinti di binocoli: quelli a prismi di Porro e quelli con i prismi a tetto.
I due tipi di binocoli
Quello più diffuso nella categoria dei binocoli astronomici è quello con il prisma di Porro per il fatto che è il più economico e non costringe il costruttore a spendere una cifra in materiali e manodopera. Inoltre, i binocoli a prismi di Porro raggiungono aperture fino a 130mm! (Vixen Galaxies).
I binocoli con questo tipo di prismi hanno solitamente piccole aperture, insufficienti per osservare il cielo, e possono risultare costosi. In compenso correggono molto bene qualsiasi aberrazione. Il binocolo a prisma di Porro, tuttavia, costituisce sempre la scelta più azzeccata.
COSA SCEGLIERE
E adesso veniamo al punto più importante: la scelta. I binocoli vengono identificati con due numeri separati da una “x”. Il primo numero indica il diametro degli obbiettivi, mentre il secondo indica gli ingrandimenti che offre lo strumento. Quindi un binocolo 7×50 è un binocolo che usa due obbiettivi da 50mm di diametro e ingrandisce di 7x .
La caratteristica più importante del binocolo è l’ apertura, ossia il diametro degli obbiettivi. Innanzitutto occorre scartare i binocoli con ridicole aperture come un 25 o un 30mm. I binocoli astronomici si ritengono tali (secondo il mio oggettivo parere) quando abbiano un apertura di almeno 42mm. Il 50mm è quello più diffuso e vi posso assicurare che sotto cieli piuttosto bui regala immagini splendide di molti oggetti del cielo profondo.
Addirittura , se le condizioni sono proprio eccellenti, un binocolo da 50mm può mostrare il Pizzo del Cigno che appare solo in quelle spettacolari fotografie a largo campo come una diffusa nebulosità. Ma se volete rintracciare i deboli bagliori della Ring Nebula M57 , o la Dumbell nella Volpetta (M27) occorrono aperture più spinte. Ed ecco che compaiono sulla scena i binocoli 9×63 (vedi Celestron) , altamente consigliato anche perchè pesa poco ed è potente , oppure un potente 11×70 o un 11×80. Visti però gli elevati ingrandimenti di questi due, è obbligatorio il treppiede. In compenso gli oggetti deepsky sono una molto interessanti.
Dopo avere scelto l’apertura si passa agli ingrandimenti: non dovete pensare che il binocolo migliore sia quello che ingrandisca tanto. Un ingrandimento di 7-8x o anche 10x è più che sufficiente dato che il binocolo è stato pensato per osservazioni a largo campo e non certo per esaminare la superficie planetaria di Giove che richiede ben altri ingrandimenti! Inoltre, vi accorgerete facilmente che oltre i 10x è piuttosto difficile tenere fermo il binocolo fra le mani, col risultato che osservare farà girare la testa in meno di 2 minuti!
Se proprio volete prendere un binocolo che offre 11-12x è altamente consigliato (se non obbligatorio) l’uso del treppiede che ne rende però, l’uso meno pratico.
La cosa più importante è che il binocolo abbia una pupilla d’uscita tra 5 e 7mm. A dire il vero il discorso sulla pupilla d’uscita è piuttosto soggettivo, perchè ci sono persone che non hanno pupille più dilatate di 5mm (vedi anziani). Ricordo che la pupilla d’uscita si calcola dividendo l’apertura per gli ingrandimenti ed è per tale motivo che un binocolo 7×50 o 10×50 può ritenersi un buon compromesso.