Il pepe fa derivare il suo nome da piper nigerum, piccolo alberello rampicante di origini indiane appartenente alla famiglia delle piperaceae che può arrivare ad avere steli lunghi anche fino a dieci metri.
I suoi frutti sono piccoli grappoli che, maturando, cambiano colore: da verdi a rossi, fino a diventare marroni. Le diverse specie verde, nero, bianco sono dovute ai diversi gradi di maturazione. I grani interi vengono utilizzati nei brodi, nelle miscele per salamoia, in alcuni salami e salsicce.
Il bianco sostituisce il nero nelle salse bianche ma solo per una questione estetica, il verde macinato si utilizza invece nel burro, salse alla panna per pesce, anatra, pollo e filetti di manzo. Si consiglia di acquistarlo in grani e macinarlo al momento dell’uso perché perde rapidamente aroma e sapore.
Tra le sue proprietà ricordiamo quella stimolante, tonica, antibatterica, contiene la piperina, ovvero un alcaloide che irrita la mucosa dello stomaco ma contemporaneamente attiva la salivazione e la produzione di succhi gastrici aiutando la digestione. Sconsigliata però a chi soffre di gastrite o ulcera, perché sia nella variante nera sia bianca stimola la secrezione gastrica e a dosi elevate causa infiammazione.